Il monitoraggio dei fiumi è una questione critica per la modellazione idrologica che si basa fortemente sull’uso delle curve di portata (FRCs). Nella maggior parte dei casi, le FRC sono approssimate da un adattamento ai minimi quadrati, le cui prestazioni possono essere influenzate dalla variabilità delle misure, che è spesso limitata in valori elevati. In questo contesto, una nuova formulazione è stata recentemente introdotta per sfruttare le conoscenze disponibili sulla geometria della sezione trasversale per una derivazione più robusta delle FRC. Questo metodo combina le funzioni area bagnata/stadio e velocità/stadio mediati in sezione nella derivazione delle FRCs limitando, almeno parzialmente, l’incertezza nell’estrapolazione dei valori di scarico più alti. La metodologia è testata su quattro sezioni trasversali del bacino del fiume Tevere, dove è disponibile un numero relativamente alto di misure. Questo set di dati viene utilizzato per testare l’affidabilità del nuovo approccio rispetto al metodo classico in sezioni fluviali relativamente stabili. Un approccio di jackknifing è utilizzato per capire il ruolo giocato dal numero di misurazioni e dalla gamma di osservazioni sull’applicabilità della nuova formulazione, evidenziando i suoi vantaggi in ambienti con scarsità di dati. In particolare, abbiamo osservato che il nuovo approccio diventa vantaggioso quando le osservazioni sono limitate sia in termini di gamma di osservazioni che in termini di dimensioni del campione (cioè, <10 campioni).
Pubblicazione: Manfreda, S., A. Pizarro, T. Moramarco, L. Cimorelli, D. Pianese, S. Barbetta, Potential advantages of flow-area rating curves compared to classic stage-discharge-relations, Journal of Hydrology, Volume 585, 124752, 2020. [pdf]