L’espressione “rischio idraulico” indica il pericolo di inondazione da parte di corsi d’acqua naturali o artificiali e definisce il manifestarsi di eventi di inondazione che producono danni misurabili a persone o cose (Frescura, 2007). Il progressivo aumento di vittime e danni, causato tanto dal manifestarsi di eventi di inondazione quanto da un’antropizzazione spesso incompatibile con le dinamiche naturali del territorio, ha fatto sì che negli ultimi anni si registrasse un aumento dell’interesse, in ambito scientifico, tecnico e legislativo, attorno al problema della previsione e gestione del rischio idraulico (Plate, 2002). Le cause naturali che possono generare un’inondazione sono molteplici: un evento di pioggia con intensità tale da determinare portate in eccesso rispetto alle normali capacità di convogliamento di un fiume o di un canale di drenaggio; un accumulo di acqua su zone che hanno scarsa capacità di drenaggio e che normalmente non sono sommerse; un deflusso proveniente da aree urbane e suburbane poste a monte; le maree ed il moto ondoso. A queste cause naturali c’è da aggiungere l’effetto legato all’interferenza umana. La costruzione di strutture di controllo quali argini, traverse, dighe e sbarramenti ha cambiato le dinamiche proprie dei corsi d’acqua provocando modifiche sostanziali all’esposizione al rischio di inondazione del territorio. Eventuali collassi delle citate strutture antropiche possono provocare fenomeni di inondazione da un lato ed un ritorno dei corsi d’acqua nei propri percorsi naturali dall’altro.

How to cite: Manfreda, S., L. Giuzio, L. Giosa, B. Onorati, A. Sole, V.A. Copertino, Utilizzo di tecniche GIS per la delineazione di aree di inondazione nei tronchi incisi, alluvionati e incassati di un corso d’acqua: sviluppo di un metodo geomorfologico applicato al bacino del fiume Basento, in Catalogo di morfologie fluviali ed instabilità idrodinamiche nei corsi d’acqua di V.A. Copertino, G. Scavone, V. Telesca, Editoriale Bios, pp. 679-694, (ISBN: 978-88-6093-061-3), 2009. 

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