Il metodo dell’indice di alluvione geomorfologico (GFI) fornisce una buona rappresentazione delle aree soggette a inondazioni. Tuttavia, il metodo non tiene conto dei trasferimenti di acque alluvionali in interbacini indefiniti (UIB), che rappresentano piccoli bacini interclusi lungo la costa che potrebbero essere inondati da grandi fiumi adiacenti. Il presente lavoro affronta questa lacuna integrando l’approccio GFI con una procedura iterativa che considera gli UIB ei trasferimenti di acqua tra i bacini. La metodologia è stata testata su un bacino costiero dell’Italia meridionale e il risultato è stato confrontato con una mappa delle piene ottenuta da una simulazione idraulica bidimensionale. Le prestazioni di GFI come descrittore morfologico sono migliorate dal 74% (metodo standard) al 94% con l’aggiunta della procedura iterativa. La metodologia proposta, con la stessa parametrizzazione, è stata applicata su un secondo bacino costiero adiacente ottenendo miglioramenti sia in termini di tassi di veri positivi (dal 56 al 79%) che di falsi negativi (dal 44 al 21%). Infine, un’analisi di sensitività ai periodi di ritorno delle piene ha evidenziato una forte influenza sulla parametrizzazione del modello per periodi di ritorno inferiori a 20 anni. Questo risultato rappresenta un nuovo sviluppo nell’applicazione del metodo GFI, che può aiutare le parti interessate in una gestione del rischio di alluvione più efficace in termini di tempo e costi nelle aree a rischio.
How to cite: Albertini, C., D. Miglino, V. Iacobellis, F. De Paola, S. Manfreda, Flood-prone areas delineation in coastal regions using the Geomorphic Flood Index, Journal of Flood Risk Management, e12766,(https://doi.org/10.1111/jfr3.12766) 2021.