Il Comune di Picerno firma un accordo di collaborazione con la prestigiosa Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale nell’ambito di un progetto per l’attuazione di interventi mirati a contenere il rischio idrologico/idraulico insistente sul territorio comunale. 
Il progetto, finanziato dal Ministero degli Interni e Ministero dell’Economia e Finanza, prevede una serie di interventi diffusi finalizzati alla regimentazione delle acque di ruscellamento superficiali e alla regimentazione del reticolo idrografico e rientra in un quadro di sostegni economici per la previsione e gestione dei grandi rischi. 
Il gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Napoli, Federico II, coordinato dal Responsabile Scientifico prof. Salvatore Manfreda, supporterà l’amministrazione comunale nell’attuazione di un piano di interventi massimizzando l’impatto delle opere di mitigazione del rischio e fornirà indicazioni tecnico/scientifiche volte a identificare le opere idrauliche previste o da progettare. 
Le priorità di intervento, spiegano gli esperti, saranno valutate sulla base di una mappatura su larga scala del rischio idrologico/idraulico che insiste sul comune lucano, integrando documentazione storica da archivi regionali e strumenti innovativi di rilievo del territorio. 
L’accordo prevede, inoltre, un’attenta valutazione da parte del gruppo di ricerca partenopeo, delle maggiori criticità insistenti sul territorio da un punto di vista geomorfologico, idrologico e idraulico che fornirà strumenti di indirizzo sulle modalità di intervento e sulle scelte tecniche ottimali per la realizzazione delle opere di mitigazione e regimentazione previste. 
L’intesa tra le due istituzioni riveste un ruolo chiave in tema “monitoraggio per la prevenzione del rischio idrogeologico” e certamente dà lustro al comune lucano che si affida a esperti di elevato spessore scientifico a livello internazionale, sulle tematiche del monitoraggio ambientale, della prevenzione e gestione dei grandi rischi.

Estratto da il Mattino di Puglia e Basilicata – Link

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